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La gestione dei GENITORI può essere un problema per la tua società sportiva
Mio figlio è un campione
C'è, curiosamente, un argomento trasversale e comune a tutte le associazione sportive che curano un settore giovanile, sia che facciano Scuola Calcio, che Minibasket o Minivolley: è la gestione dei genitori.
L'elemento comune a tutti i genitori è: mio figlio è un campione.
Come si arrivi a questa conclusione, io lo so, essendo padre: semplicemente un figlio è la cosa più bella che può succedere nella vita di una persona,
e non riesci a pensare a nulla che non sia grandioso per lui.
Col tempo, alcuni riescono a fare ritorno alla realtà, e a capire che anche la nostra bambina o il nostro bambino è una persona come le altre, con tutti i diritti di essere solo un fanciullo che si diverte a giocare su un campo di Calcio o di Basket o di Pallavolo.
Ma ad altri questo pensiero proprio non riesce a fare strada nella zucca, e gli esempi, pietosi, troppo spesso li abbiamo sui bordi campo delle varie competizioni a cui le nostre squadre partecipano.
Le regole del genitore
Posto che sul comportamento da tenersi a bordo campo, non dovrebbero essere necessarie altre regole se non quelle dell'educazione e del rispetto per gli altri,
e primi fra tutti proprio i nostri figli,
sul rapporto tra genitore e società, mi è stato trasmesso il contenuto di un manifesto che pubblico volentieri:
- Non sostituitevi all'Istruttore nella didattica; egli è in grado di valutare correttamente il processo di apprendimento
- Non rimproverate vostro figlio se non ha eseguito correttamente una azione di gioco: è necessario valutare anche le difficoltà di esecuzione o i motivi della disattenzione o dello scarso impegno
- Non valutate le prestazioni paragonandole a quelle degli altri: non imponete confronti, perchè ognuno ha i propri tempi di apprendimento
- Bisogna stimolare il bambino ad essere autonomo, fin dai primi anni di vita sociale
- E' indispensabile motivare senza creare aspettative troppo ambiziose
- E' necessario sottolineare positivamente ogni miglioramento, anche se non è pari alle aspettative. La sicurezza nasce dall'approvazione, dall'incoraggiamento e dalla analisi obiettiva. I bambini sono giudici molto severi e molto giusti.
Il bambino partecipa alle attività sportive per vivere un'esperienza giocosa con i suoi coetanei e per imparare la pratica dello sport che predilige. Impariamo ad accettare anche i limiti dei nostri bambini: essi non sono nati per soddisfare il nostro orgoglio o per compensare le nostre frustrazioni. Rispettiamo la loro dignità e la loro personalità, impegnandoci soltanto a fornire loro il nostro sostegno e la nostra comprensione.